2 2 0 D O C U M E N T 1 2 5 M A R C H 1 9 2 2 125. From Beatrice Jahn-Rusconi Besso[1] Firenze, 31 marzo 1922 Caro Sig. Alberto (così, se penso all’amico di Michele) oppure Illustre Professore! (se penso allo scienziato celeberrimo) Le scrivo per darLe notizia della Maja, che ancora per qualche tempo non potrà scriverLe e si cruccia al pensiero che Lei non sappia quasi nulla di lei da molto tem- po. Io posso raccontarLe la cosa anche meglio di Paul,[2] che è dovuto andar via da Firenze proprio n[el] momento più grave della malattia, cioè circa tre settimane fa. In quel momento Maja era già ammalata da 15 giorni, la cosa è nata da un piccolo formicolo nel collo—ma io credo che sia stata mal curata perche è andato estendosi in un modo incredibile e ha dato luogo a un vespaio che ha dovuto essere tagliato quattro volte.[3] Io andai a trovare Maja a Fiesole il 13 di questo mese (Paul era par- tito l’11) e la trovai molto grave, con una enorma piaga aperta nella nuca da un orecchio all’altro—tanto che mi spaventai proprio. Vidi il medico che considerava la cosa veramente pericolosa. Maja era curata da una suora che però non rimanava tutto il giorno e nel complesso mi pare che Maja fosse assistita assai male per una malattia così grave—(aveva la febbre sopra i 39 tutti i giorni)—Così le trovai subito una camera in una casa di salute qui vicino a casa mia, Maja ne fu contenta e dopo due giorni ci fu trasportata, e da allora io l’ho visto tutti i giorni. Alla casa di salute ha subito il 4o taglio, è stata molto male ancora per qualche giorno, ha sofferto mol- to, ma circa il 20o ha incominciato a stare meglio, cioè proprio il giorno in cui è tornato suo marito, il quale per fortuna ha approvato pienamente quello che io avevo fatto di f[ar]la portare alla casa di salute. Tuttavia il medico non è stato tranquillo per parecchi giorni ancora (dice che non aveva mai visto un vespaio simile in 30 anni che fa il medico) la febbre continuava alta—finalmente da soli tre giorni Maja è completamente fuori di pericolo—la f[ebb]re è diminuita e la ferita incomincia a migliorare. Prima di guarire completa- mente però ci vorrà ancora un mese, e credo che non sarebbe prudente che lasciasse prima d’allora la casa di cura, sebbene Maja si crucci molto di doverci restare tanto tempo e di non poter andare subito a mettere in ordine la sua nuova casa. Credo che Lei farebbe molto piacere a Maja scrivendole presto: essa ha passato una brutta epoca con questa malattia venuta subito dopo quella del marito[4] —[è] un poco triste e so che desidera molto la Sua lettera. Le mando i saluti di Maja—e i miei—cordialissimi— Bice J. Rusconi Besso
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