D O C U M E N T 3 8 4 A P R I L 1 9 2 0 5 1 7
384. From Federigo Enriques[1]
[Bologna, viale Gozzadini 9, 20 April
1920][2]
Caro ed illsutre Collega,
La cartolina del prof. Zangger, che porta anche la Sua firma, mi porge la gradita
occasione di esprimerle la mia viva gratitudine per le molte testimonianze d’inter-
esse verso i miei studi sulla teoria della Scienza, che Ella mi ha dato in questi anni,
e in particolare dir respondere ad una cartolina che ricevetti agli inizii della malau-
gurata guerra, a cui per tale motivo non potei rispondere.
Il consenso e la stima di uno spirito superiore come il Suo, costituiscono uno dei
più ambiti premi a cui la mia opera potesse aspirare. Non per semplice ricambio di
cortesia, ma per espressione di un sentimento sincero, Le dirò che ho seguito fin
dagli esordi la Sua brillante carriera scientifica: già nel 1904 a Parigi alcuni emi-
nenti amici (come Perrin), parlavano di Lei col più grande
entusiasmo.[3]
Natural-
mente sono informato ora, di ciò che nessuno ignora, cioè del suo ultimo grande
successo, per cui è riuscito a fare un passo essenziale sulla teoria
newtoniana:[4]
tut-
tavia non potrei dire di avere bene assimilato lo spirito delle sue idee direttive, in
cui sono convinto esservi qualcosa di più delle formule matematiche.
Una mia vivissima aspirazione è d’incontrarmi con Lei in condizioni favorevoli
ad una riposata conversazione. Chi sà quando potrò appagarlo? Intanto accolga, il-
lustre Collega,
l’espressione[5]
dei miei sentimenti cordiali a devoti suo
Federigo Enriques
TRANSLATION
[Bologna, viale Gozzadini 9, 20 April
1920][2]
Dear and illustrious Colleague,
Professor Zangger’s postcard, which bears also your signature, offers me the pleasant
opportunity of conveying my deep gratitude for your interest in my research on the theory
of science, which you have expressed many times over the years, and in particular, of re-
sponding to a postcard that I received at the beginning of this inauspicious war, and to
which for this reason I could not reply.
The approval and the esteem of a superior spirit like yours are one of the most desirable
prizes to which my work could aspire. Not just to reciprocate your courtesy, but to express
a sincere feeling, I will tell you that I have followed your brilliant scientific career since the
beginning: already in 1904 certain distinguished friends in Paris (such as Perrin) were
speaking of you with the greatest
enthusiasm.[3]
I am now of course aware of what everyone
knows, that is, of your latest great success, whereby you have succeeded in taking an